“Verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge, per illuminare chi sta nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere I nostri passi sulla via della pace”…
Come può visitarci dall’alto quel sole che sorge?
Sorge dall’orizzonte, e vi è sempre un orizzonte, da qualunque luogo si guardi,
quella linea di confine tra cielo e terra, o cielo e mare,
tra alto e basso,
una linea che non separa, ma unisce, segno che non vi è divisione nel creato,
ma relazione fra dimensioni diverse – segno che sconfessa le pretese umane
di starsene ciascuno per conto proprio,
e di fare della propria casa una tomba per viventi,
e della propria città un cimitero –
e della propria storia una cinta muraria…
Le porte, le porte! Non le vedete?
E come possono restare sempre chiuse, le porte?
C’è un tempo per chiudere: la notte, il silenzio, il respiro senza affanno – e un tempo per aprire:
ed ecco l’alba,
e se il cielo non si chiude su sé stesso nella sua immensità,
se vuole baciare la terra,
e fare del suo stesso orizzonte
il luogo da cui rinasce la luce –
chi sono io per chiudere le mie porte?
Sono forse più grande del cielo?
Chi siamo noi per dire: stai lontano da me, non ti conosco,
non mi assomigli,
non voglio ascoltare la tua voce?
Vieni, tu che ti senti straniero,
perché siamo ospiti tutti, e lo siamo in quanto stranieri,
eppure ci accoglie questa terra che maltrattiamo come se fosse cosa morta – questi alberi che sdradichiamo
come se fossero fantasmi –
questi animali che uccidiamo senza voler riconoscere il loro lamento –
questi uccelli che ignoriamo
perché sono liberi come noi non siamo,
e la loro libertà ci fa paura…
Venite, andiamo a vedere
come le rocce si aprono per accogliere gli animali selvatici
là dove un tempo dimoravano gli eremiti, questi stranieri sconosciuti …
Venite, andiamo a vedere
come la terra ha imparato dal cielo ad accogliere la vita
e ad offrirsi alla luce che sorge…
Venite, usciamo a vedere quello che si nasconde nella storia come in un grembo, perché non è Lui che si nasconde: siamo noi che non lo vediamo, con i nostri occhi stanchi e oscurati…
Venite, andiamo!
Perché ” la luce splende nelle tenebre,
e le tenebre non l’hanno vinta!”
suor Mirella Muià
©2023 Pandocheion – Casa che accoglie. Diocesi di Locri-Gerace. Tutti i diritti sono riservati.