Ai Reverendi Confratelli Presbiteri
Salute e Benedizione nel Signore!
Confratelli carissimi,
quest’anno ci sta mancando tantissimo il rapporto personale con i nostri fedeli in occasione delle Celebrazioni pasquali e del Triduo in particolare. Appare evidente che il nostro ministero sacerdotale ha bisogno di essere a contatto diretto con il popolo. Siamo come pastori senza gregge o come pastori che vivono il disagio della lontananza dai fratelli e sorelle nella fede. Tutto diventa anonimo e la comunicazione virtuale non rende quella relazionalità umana necessaria per camminare insieme e sostenersi a vicenda. Al Signore vorrei chiedere tante cose, ma Lui sa cosa ci sta più a cuore. Lui sa di cosa abbiamo più bisogno. Lui vede le preoccupazioni del nostro popolo e raccoglie il grido di aiuto soprattutto di quanti non hanno lavoro e avvertono le conseguenze del disagio covid-19.
Molta parte della nostra società è messa a dura prova. Penso al mondo della sanità, su cui pesano le responsabilità della cura e dell’assistenza sanitaria. Al Signore chiedo di dare forza e coraggio ai medici, gli infermieri e a tutto il personale sanitario, affidando a Lui le loro fatiche ed impegno quotidiano. Il mondo della sanità ha già pagato alti costi con la perdita di tanti medici ed infermieri a causa del coronavirus.
Di fronte alla gravità di questo male oscuro e sconosciuto non venga mai meno in noi l’attenzione ed ogni accorgimento a tutela della propria ed altrui salute, rispettando puntualmente le regole che ci impongono i nostri governanti. Con la speranza che non abbia a prolungarsi di troppo questo tempo di prova.
Carissimi Confratelli, in questa Settimana Santa ci manca tanto la celebrazione della Messa Crismale, che era un appuntamento annuale immancabile, per rinnovare le promesse sacerdotali e rinsaldare il vincolo sacramentale dell’Ordine sacro, oltre che per elevare a Dio la nostra gratitudine per il dono ricevuto. Questa celebrazione è rimandata
ad altra data da stabilirsi a livello nazionale sulla base della decisione che la presidenza CEI assumerà, dopo aver ascoltato il parere delle Conferenze episcopali regionali.
Mi sembra però importante trovarci uniti “a distanza” e non perdere la “memoria” del nostro Sacerdozio, vivendone insieme un momento di condivisione orante e di riflessione. Pertanto,
Chiedo
a Tutti di unirci in preghiera, GIOVEDI’ SANTO alle ore 9.30, collegandoci dalle nostre case, su Telemia (can. 85) o in streaming, liberandoci da eventuali altri impegni.
Rivolgeremo una particolare preghiera di suffragio per tutti i sacerdoti morti a causa del covid-19.
Confido nella maturità “sacerdotale” di ciascuno, auspicando un’adesione corale, che accresca in noi la consapevolezza del nostro essere eletti dal Signore ad un importante servizio di amore, nonostante i nostri limiti.
Al pomeriggio di Giovedì Santo celebrerò la Messa In Coena Domini alle ore 16 nella Chiesa Cattedrale di Locri, con trasmissione simultanea su Telemia o in streaming, così da non pregiudicare ai fedeli la possibilità di seguire la Celebrazione del Santo Padre in diretta dalla Basilica di San Pietro alle ore 18. Anche per questo ho chiesto di programmare la celebrazione pomeridiana nelle parrocchie allo stesso orario.
Offriamo al Signore questo tempo di privazioni e di prova, chiedendoGli la grazia di rendere sempre più saldi i vincoli di comunione sacramentale fra noi, senza i quali il nostro ministero inaridisce. Il Signore benedica e protegga ciascuno di Voi.
✠ Mons. Francesco OLIVA
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