Salviamo l’Ospedale di Locri.

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DIOCESI DI LOCRI-GERACE
IL VESCOVO

Locri 20 ottobre 2018
SALVIAMO LA SANITA’!
MESSAGGIO
ai fedeli, ai Cittadini, alle Autorità locali della Locride
Sento di dover aderire con piena convinzione alla manifestazione sit-in dei sindaci della Locride a difesa dell’Ospedale di Locri e della sanità nel nostro territorio. Lo faccio sia come cittadino che nella mia responsabilità di Vescovo di questa Chiesa.
Colgo la richiesta di aiuto di tanti malati che sognano una struttura ospedaliera funzionale, un personale medico e ospedaliero ricco di umanità, come anche la preoccupazione che un presidio come questo di Locri, strategico in un’area periferica, possa essere progressivamente depotenziato, per mancanza di medici, apparecchiature sanitarie moderne e funzionali, perdendo la sua indole di ospedale spoke.
Avverto segnali molto preoccupanti: le lunghe attese in pronto soccorso spesso aggravate da gesti e riprovevoli aggressioni ai danni del personale medico ed infermieristico; i Lea non rispondenti agli standard previsti; l’esodo di molti malati al di fuori dei confini regionali per avere un’assistenza sanitaria adeguata; la spesa sanitaria sempre crescente tendente ad un disavanzo realisticamente incontrollabile che va oltre i 105 milioni di euro, secondo stime preventive, maggiore rispetto alla capacità di copertura determinata dalle aliquote fiscali del corrente periodo di imposta. Tanti sono gli elementi di preoccupazione per un presidio ospedaliero all’interno di un’Asp, come quella di Reggio Calabria, per la quale la conclusione della procedura di regolamentazione delle poste debitorie non si è ancora concretizzata. Nel contesto regionale di una sanità che continua ad indebitarsi con le banche, ed a mostrare carenze nell’assistenza ai pazienti, specie nell’adesione agli streaming, nell’assistenza ai disabili e nella qualità dell’assistenza, con ritardi cronici nell’implementazione delle reti assistenziali specialistiche.
Ai cittadini comuni questi elementi possono risultare incomprensibili rispetto alle attese ed al bisogno di cura nel caso dell’ammalato che viene a trovarsi davanti tempi lunghi ed insopportabili per analisi specialistiche essenziali, o a dover ricorrere a strutture sanitarie private o ad affrontare viaggi della speranza (cose impossibili per i meno abbienti).
Cari Sindaci ed autorità tutte,
so che avete a cuore le problematiche della sanità e siete pronte ad affrontare una battaglia a tutela del diritto alla salute. Lasciate però che vi chieda un’attenzione a questo problema che non sia determinato da interessi di partito. La sanità deve essere salvaguardata, perché tocca la vita delle persone, la qualità della vita. Tutti guardiamo con preoccupazione gli sprechi in campo sanitario. Si parla, a livello nazionale, di un quinto della spesa sanitaria, pari a 21 miliardi di euro, dovuti a sprechi per il sovra-utilizzo di servizi e prestazioni sanitarie inefficaci o inappropriate, per frodi ed abusi vari, per acquisti a costi eccessivi, per il sottoutilizzo di servizi e prestazioni efficaci ed appropriate. Una situazione che porta a pensare a forme di insopportabile corruzione. Lo spreco nella spesa sanitaria pubblica ed i costi eccessivi di quella privata sono intollerabili per la coscienza civile. Ed immorali, e per chi crede, sono peccato grave: ledono il diritto alla salute del cittadino. Ed in questo contesto a soffrirne maggiormente sarà la nostra area geograficamente più depressa.
A mio avviso, l’ingovernabilità della sanità segna un arretramento pericoloso del nostro livello di progresso e di civiltà. Occorre un’inversione di tendenza. Sulla sanità non si specula. Con il progresso tecnologico, attraverso un migliore uso della tecnologia (ad esempio, con l’introduzione sul territorio nazionale della scheda sanitaria elettronica per monitorare questo complesso mondo) molti vedono la possibilità concreta del contenimento e controllo della spesa sanitaria.
Mi auguro che la sanità pubblica non continui ad essere sacrificata da interessi privatistici ed individuali. Ogni cittadino avverte come urgente una maggiore sinergia e positiva correlazione tra il pubblico ed il privato. Lo esige l’interesse comune e la tutela del sacrosanto diritto alla salute.
Salviamo la sanità! La sanità è il settore della vita pubblica che tocca la vita di ognuno di noi e farla funzionare bene è interesse di tutti.
Carissimi sindaci della Locride,
sono con voi in questa lotta per la salvaguardia del nostro presidio ospedaliero, soprattutto se è mossa non da interessi politici quanto dal desiderio di tutelare la nostra gente, per lo più povera, ed incapace di sostenere spese enormi per la tutela della sua salute.
Il Signore illumini tutti Voi e quanti operano nel mondo della sanità aiutando a capire che il bene della salute è primo e fondamentale diritto di tutti e di ciascuno e su di esso non è giusto cercare illeciti guadagni.
Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace

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