
Ph Giulio Archinà
Festa di Nostra Signora di Lourdes
(11 febbraio 2019 – S. Domenica di Placanica)
Qui allo Scoglio, in questo luogo benedetto, oggi celebriamo la Festa della Beata Vergine Maria di Lourdes. Accogliamo qui Maria, la stessa donna che è apparsa a Lourdes 161 anni e che continua a voler essere vicina ai suoi figli ovunque si trovano. La Vergine Maria apparve a Bernadetta quattro anni dopo che papa Pio IX aveva dichiarato il dogma dell’Immacolata concezione. Quasi a conferma della pronuncia del papa si definiva Immacolata. Fedele a Dio e fedele all’umanità redenta dal suo Figlio. “La Madonna è Colei che precede tutto il popolo di Dio nel pellegrinaggio della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo. Grazie a questo fatto tutta la Chiesa vede in Maria la sua perfetta figura” (San Giovanni Paolo II). Maria è la tutta santa che non viene meno al suo amore di madre. Continua a manifestare il suo volto, fa sentire la sua vicinanza a gente semplice e povera. E’ la madre che è attratta dai figli, che soffre stare lontana da loro. Per questo nel corso della storia ha spesso manifestato il suo volto e si è lasciata vedere. Anche qui a Santa Domenica di Placanica da 51 anni Maria continua ad attirare un numeroso popolo di devoti. E’ un popolo fedele, che rappresenta in maggioranza la gente del profondo Sud, tanto afflitta da difficoltà quanto devota alla Vergine. Qui tanta gente ha ricuperato la speranza, la bellezza della fede che aveva perduto. Qui, attraverso il ministero della confessione, tanta gente ha abbandonato la vita di prima ed è tornata a Dio. Qui tanti sacerdoti si sono avvicendati ed hanno esercitato il ministero del perdono e della consolazione, annunciando la Parola che salva. Qui i miei predecessori Vescovi hanno apprezzato le grazie concesse da Dio al suo popolo ed hanno voluto che si iniziasse la costruzione di un tempio santo, plaudendo all’opera di fratel Cosimo: hanno costatato la genuinità di un messaggio di fede che ha trasformato tanti cuori. Qui c’è un’umanità che cerca pace e perdono. Tanti vengono qui e due volte la settimana trovano ascolto da fratel Cosimo ed una parola di conforto. Molti recuperano la propria serenità interiore. Tutto questo avviene, perché questo luogo sacro è stato scelto da Maria, la madre che ama andare ovunque sono i suoi figli, per manifestare la sua benevolenza ed accogliere sotto il suo manto quanti si sono oppressi dalla malattia e dalla solitudine. Qui, grazie a Maria, tanta gente vive la stessa esperienza di Lourdes o di altri rinomati e più sontuosi santuari. Tutto avviene grazie all’intercessione di Maria e alla fiducia che in Lei viene riposta. Chi viene qui non lo fa per commercio e per semplice svago, ma per consegnare nelle mani di Maria la sua vita con le sue ferite e speranze. Questo Santuario è un luogo privilegiato d’incontro con Dio.
Ma chi è Maria per noi? Quanto conta nella nostra vita? Maria conta nella nostra vita tanto quanto spazio diamo a suo figlio Gesù. Il vero devoto di Maria accoglie Gesù come l’ha accolto Lei, che ha creduto nell’adempimento della Parola.
In questo Santuario mariano veniamo per fare rifornimento abbondante di Parola di Dio. Cosa oggi la Parola ascoltata suggerisce al nostro cuore?
- L’inizo del libro della Genesi richiama una verità fondamentale: “In principio Dio creò il cielo e la terra”. C’è un Dio all’origine di tutto ed un mondo che esce dalle sue mani: la terra, il firmamento, le acque, il sole, la luna e le stelle. Il mondo, l’uomo e tutte le cose che esistono non sono frutto del caso. E’ Dio che ha dato origine al mondo. Il testo biblico dice questo e nient’altro. Non pretende di dare una spiegazione scientifica su come abbia avuto inizio l’universo; non dice come il mondo è stato fatto, ma da chi ha avuto origine. Dio ha creato dal nulla un giardino per l’uomo. Un giardino bello, buono. Certamente l’autore del libro della Genesi non sapeva, come sappiamo noi, che la luna dista dalla terra quattrocentomila chilometri. Ignorava che gli astri sono a distanza di migliaia di anni luce da noi, che l’universo ha una immensità quasi incalcolabile, tanto che vengono alla luce sempre più astri, nuove stelle, vie lattee, galassie. Tutta questa grandezza ci sorprende e ci pone davanti il Mistero di un Dio che si rivela nella e attraverso la creazione. Nel racconto biblico c’è una espressione che si ripete: “E Dio vide che era cosa buona“. E’ un invito a riconoscere le cose belle della vita, a non fissarci sulle cose negative che pur ci sono nel mondo. Tante cose sono buone, belle, splendide e suscitano in noi tanta meraviglia, illuminano la nostra mente. Anche se poi c’è stato il peccato originale che ha deturpato questa bell’opera.
Il Vangelo ci pone avanti un Dio vicino che assume la debolezza umana e la salva. E’ la debolezza della carne, ma è anche la debolezza del peccato. Tanti accorrevano a Gesù per essere guariti: la folla portava a Lui i malati, perché li guarisse; lo supplicava di poter toccare almeno il lembo del suo mantello nella certezza di essere guariti. Le guarigioni avvenivano, così avvenivano le liberazioni dal maligno; i ciechi riacquistavano la vista, gli zoppi tornavano a camminare. Quanti si affidavano a Lui ritornavano a vivere.
“Poter toccare il lembo del mantello di Gesù”: è questo il miracolo che oggi chiediamo a Maria. Arrivare a Gesù, poterlo toccare, credere in Lui. Accogliere Gesù con fiducia come l’inviato del Padre che viene in nostro soccorso. Lo chiediamo per noi e per i nostri cari, per le persone cui vogliamo bene, che portiamo con noi in questo santuario e che affidiamo alla benevolenza della Madre, Nostra Signora dello scoglio.
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