Padre Vincenzo Sibilio ci ha lasciati. Il prossimo 7 ottobre avrebbe compiuto 77 anni.
Ci ha voluti bene; gli abbiamo voluto bene.
Senza “moltiplicare le parole”, come ci ha insegnato lui, ricordiamolo con la preghiera.
Per il nostro giornale ha curato la rubrica “Pietra di scarto” ripubblichiamo, qui, l’ultima “perla” scritta per noi in pieno lockdown. .
La fede nostra è amore “fatto con le mani”
25 giugno 2020
La fede nostra è amore “fatto con le mani” e cura amorevole delle relazioni con noi stessi, con gli altri, con il creato, con Dio.
Non è moltiplicando parole che entriamo in relazione con Dio in Gesù, ma accarezzando il volto di lacrime con le mani sporche di fatica, prendendo sulle nostre spalle il dolore e il grido del povero.
Non possiamo “fare eucaristia” se non facciamo prima comunione. Il rito ha valore se esprime e raccoglie la vita.
E dobbiamo essere sempre pronti a reinventarci il nostro rapporto con Lui, leggendo la Sua presenza anche nei momenti di notte e di morte. Impariamo dal “pio ebreo” che, perseguitato, esiliato, deprivato del Tempio, riesce a stabilire un rapporto sempre più puro e profondo e, gradualmente, scopre che Dio non abita il tempio ma il cuore.
p. Vincenzo Sibilio, S.J.
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