OMELIA della Veglia PASQUALE 2021
(3 aprile 2021 – Cattedrale di Locri)
La solenne liturgia di questa Veglia Pasquale risponde ad una domanda che ha sempre angosciato il cuore umano: È possibile sperare di fronte ad una pietra tombale, che pone la parola “fine” ad ogni attesa? È possibile andare avanti oltre quella tomba?
Quanto stiamo vivendo in questa celebrazione c’invita a portare lo sguardo oltre la tomba del sepolcro di Gesù. È una tomba vuota!
Nel silenzio della notte Cristo è la luce che illumina le tenebre. Egli è risorto, “primizia di coloro che sono morti” (1Cor 15,20), “primogenito dei morti” (Ap 1,5).
… Nel mezzo dell’oscurità comincia sempre a sbocciare qualcosa di nuovo, che presto o tardi produce un frutto. In un campo spianato torna ad apparire la vita, ostinata e invincibile.
Oltre quella tomba… c’è la vita ch’è risorta… Oltre quella tomba, il Risorto vive con noi tutti i giorni sino al compimento della storia.
Oltre il silenzio di quella tomba… c’è la vita, c’è la risurrezione. Il seme deposto nella terra non muore più… da quel seme marcito rinasce la vita… Si consuma in esso un passaggio dalla morte alla vita. È quanto accade a Pasqua: la morte è sconfitta dalla vita. Gesù risorgendo fa rifiorire la speranza.
La Pasqua non è una cosa del passato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione (Papa Francesco in EG 276).
Oltre la passione, oltre il dolore, oltre la morte, oltre quella tomba… c’è la risurrezione. C’è vita nel dolore, c’è vita nella pandemia. La vita, sbocciata dal soffio vitale dello Spirito Creatore, non finisce.
Quando sembra che Dio non esiste e attorno a noi non vediamo che ingiustizie, cattiverie, indifferenze e crudeltà, quando la corruzione sembra essere dilagante, rinasce la vita nuova. Uomini e donne ritrovano il coraggio e la forza per vincere le povertà, la sofferenza e la malattia, come anche le ristrettezze di un mondo che tende a chiudersi nel disprezzo del bene.
È vero: Ci saranno molte cose brutte, tuttavia il bene tende sempre a ritornare a sbocciare ed a diffondersi. Eppure ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia. La storia c’insegna che l’essere umano è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili. Oltre quella tomba, ogni germe di vita, ogni progetto, ogni desiderio e sogno ritrova speranza. Questa è la forza della risurrezione. Questa è la Pasqua! (Papa Francesco, EG, n. 276). Questa è la notte che ci porta a credere che la vita non è l’illusione di un momento, che può essere distrutta da un semplice virus o da un terremoto, da una distrazione in auto o da un gesto di disperazione.
È vero: il Mistero resta! Restano tante le domande sulla nostra esistenza. Ed in questo tempo di pandemia a molti Dio appare nascosto. S’è nascosto, va cercato… E senza questa ricerca la vita perderebbe senso.
Cristo è risorto! È veramente risorto. Alleluia! Oggi è vera Pasqua per me, per te, per ogni cristiano. Colui ch’è passato attraverso quella tomba vive. Anche noi possiamo risorgere, recuperare la speranza nel futuro che sta oltre! Rialzati e cammina, riprendi la tua corsa, per superare ogni ostacolo e poter vedere ed incontrare il Signore. Ecco la Pasqua… sta oltre quella tomba. Oltre la tomba delle nostre delusioni, dei nostri fallimenti, scoraggiamenti, malesseri.
Colui che ha oltrepassato quella tomba dice: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).
Una domanda inquietante ci pone l’uomo di oggi: Se Gesù è veramente risorto dove possiamo incontrarlo? S’è risorto, dove è andato a finire? Perché non ci libera dalla pandemia che ci assedia?
I discepoli di Gesù dopo la sua passione e morte, che li aveva fatti piombare nella disperazione, l’incontrano e sperimentano la sua vicinanza, ascoltano le sue parole ed accolgono la missione che affida loro. Quest’incontro col Risorto non è fantasia o pura illusione, ma un evento che fa ritrovare ai discepoli la gioia dello stare con Lui, del riunirsi, dell’essere comunità nuova. Con la fede nel Cristo Risorto riprendono vita e portano a tutti la gioia del Vangelo: l’annuncio che Gesù è veramente risosto e vive con noi.
A chi è rimasto alla soglia di quel sepolcro questa Comunità rinnova l’invito: Rialzati e cammina! Va incontro alla vita con gli occhi aperti sul mondo: cerca il Signore nella vita quotidiana. Riprendi il coraggio della solidarietà. Incontrerai il Risorto ogni qual volta, seguendo il cammino nella speranza, incontrerai tracce di eternità anche nel semplice gesto di dare un bicchiere d’acqua ad uno dei fratelli più piccoli.
Noi come chiesa siamo la Comunità nuova che è nata dal Risorto. Siamo una comunità che incontra Gesù nella storia presente, che fa sua la fatica d’impegnarsi nel sociale, nella cura della casa comune, nell’accoglienza degli ultimi e dei poveri. Nel capitolo 25 del Vangelo di Matteo Gesù il Risorto ha detto: Mi hai assistito quando ho avuto fame e sete, ero nudo e povero, ero straniero, malato e carcerato? (Vangelo secondo Matteo 25,31-46).
Ecco come e dove possiamo incontrare il Risorto! Anche in questi giorni difficili del Covid-19. L’ho detto e lo ripeto: puoi incontrarlo nel volto dell’ammalato, di chi come medici ed infermieri si prendono cura notte e giorno dei malati, lo puoi incontrare nei sacerdoti, che assistono spiritualmente i malati e gli anziani. Lo puoi incontrare negli indigenti, che cercano pane e lavoro, alimenti per sopravvivere.
Questo tempo di pandemia accresca il desiderio della Pasqua, il cercare la vita oltre quella tomba! Non si spenga la speranza e la gioia. Vivere la Pasqua è tutto questo! Cristo risorto è germe di resurrezione e di vita per te, per me, per tutti! Buona Pasqua!
✠ Francesco Oliva
Vescovo di Locri-Gerace
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