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L’amministrazione comunale di Locri, guidata dal sindaco Giovanni Calabrese, ha intitolato alcune vie cittadine a vittime innocenti delle mafie. Riportiamo gli interventi di don Luigi Ciotti (in video) e del vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva
L’intervento di monsignor Francesco Oliva
Desidero esprime il mio grazie anzitutto ai parenti delle vittime innocenti delle mafie e della ‘ndrangheta per la passione, la testimonianza e l’impegno civile e sociale. Come ebbe a dire papa Francesco, “non vi siete chiusi, ma vi siete aperti, siete usciti, per raccontare la vostra storia di dolore e di speranza”.
I vostri cari hanno pagato la triste legge di una società di malaffare, ove la vera legge era l’arroganza e la corruzione, il tendere insidie all’innocente, l’affermazione dell’inganno e della prepotenza. E’ necessario coltivare la memoria del loro sacrificio, perché il sangue innocente non venga rimosso e la vigilanza di fronte all’illegalità ed al crimine non venga mai meno. La società onesta è con voi. Apprezza il vostro desiderio di giustizia e di verità. Il vostro dolore non può essere e non deve essere cancellato.
Lungo le nostre strade la memoria deve far sì che le storture del passato non debbano condizionare più il presente ed il futuro.
Il mio pensiero va alla XXII Giornata della memoria e dell’Impegno per ricordare tutte le vittime innocenti delle mafie, avvenuta due anni fa qui a Locri per la prima volta. Fu un evento che definirei storico. Tanta gente onesta avvertì un senso di liberazione. Per questo tanta gratitudine a don Luigi Ciotti, che con le sue iniziative nelle scuole, tra gli studenti, per le strade della Locride ha ravvivato la speranza che un mondo diverso è possibile.
La nostra Chiesa ha una missione educativa importante di fronte alla consapevolezza che la mafia produce una cultura di fatto atea, antitetica al Vangelo, che non ha nulla a che vedere con la fede cristiana. Il nostro impegno è illuminare le coscienze dei fedeli a riconoscere che la mafia è incompatibile con il Vangelo e con la fede cristiana.
Un impegno di cambiamento interiore, di rinnovamento spirituale, che abbia a cuore anzitutto il Vangelo ed i principi etici della Costituzione italiana. Costi quel che costi. Solo così con l’impegno personale e la coerenza della vita si onoreranno le vittime innocenti della mafia. Non sarà facile realizzare tutto questo, ma sarà la vera sfida da affrontare.
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