“Liberi di scegliere se migrare o restare” è il titolo del messaggio che Papa Francesco ha scritto per la 109a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra oggi, domenica 24 settembre. Anche nella Diocesi di Locri-Gerace, su indicazioni del vescovo, monsignor Francesco Oliva, l’Ufficio Migrantes ha predisposto un programma per questa giornata che a livello diocesano si celebra a Camini.
Il Direttore dell’Ufficio, don Rigobert Elangui, ha chiesto a tutti i parroci di prestare un’attenzione particolare a tale ricorrenza nelle celebrazioni eucaristiche della domenica, promuovendo anche iniziative e gesti concreti di vicinanza verso i migranti presenti nelle nostre comunità (va ricordato che la colletta della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato è tra quelle obbligatorie). Don Rigobert, presentando la Giornata del Migrante, ha evidenziato che: “Sulle coste del nostro territorio diocesano, da mesi, si assiste all’approdo di continui flussi migratori che si succedono con evidente carattere emergenziale: uomini, donne e bambini sono accolti nei centri di accoglienza provvisori di fortuna in alcuni comuni della Locride. Come comunità cristiana non possiamo essere indifferenti al fenomeno migratorio che spesso mette a rischio la vita delle persone”. Il vescovo della chiesa locrese-geracese, monsignor Oliva, si è rivolto alla Comunità diocesana invitando tutti a riflettere “sul nostro essere chiesa che accoglie”.
L’accoglienza è un’istanza che nasce dal Vangelo, ne è prova emblematica la fuga in Egitto di Giuseppe e Maria che decidono di emigrare per l’amore verso Gesù, in modo da “sfuggire alle minacce del potente del tempo, il re Erode, per mettere al sicuro il proprio Figlio”. Il vescovo ha sottolineato che: “Nessuno può impedire la scelta di trovare un luogo più sicuro ed accogliente per la propria famiglia ed il futuro dei figli”. Quella storia, la fuga in Egitto, spiega come “l’esperienza dell’emigrazione non è legata alle contingenze, ma è una possibilità costante offerta a tutti come opportunità di vita migliore”. Il vescovo ha aggiunto: “I migranti non sono turisti in ferie, ma fratelli e sorelle che scappano per povertà, per paura, per disperazione, che cercano una vita migliore lontano dalla fame, dallo sfruttamento e dall’ingiusta distribuzione delle risorse del pianeta. I loro bisogni sono conseguenza di politiche scellerate e colonialistiche che hanno sfruttato e depredato le risorse delle loro terre. Di fronte all’immigrato non è umano voltarsi dall’altra parte o chiudersi nel proprio perbenismo e indifferenza. Né è ritenere un optional ridare loro dignità e garantire la scelta se migrare o restare. I nostri tempi esigono l’impegno comune nell’accompagnare e governare nel miglior modo possibile i flussi, costruendo ponti e non muri, ampliando i canali per una migrazione sicura e regolare”.
Il programma della giornata prevede, oltre alla celebrazione della messa presieduta stamattina da monsignor Oliva, anche altri momenti di condivisione: una semi-maratona, la visita del centro storico, e un breve momento della Festa dei popoli con la condivisione multietnica e la partecipazione di Armando Quattrone, autore del brano musicale “Tocca a te”, inno alla bellezza della multiculturalità.
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