Le sfide per il nuovo anno pastorale Il saluto di chiusura dell'Assemblea Diocesana

ph. Albano Angilletta

Questa assemblea diocesana, con la presenza di tanti giovani, più che a conclusione si pone all’inizio di un nuovo anno pastorale. Abbiamo ricevuto tanti spunti di riflessione dalle relazioni del prof. Matteo, che ci hanno offerto delle coordinate di lettura culturale del nostro tempo, invitandoci a rimodulare le nostre scelte pastorali. I risultati dei laboratori ci aiuteranno in questo cammino.

Solo a modo di prima condivisione consegno qualche considerazione indicativa di un percorso da continuare:

  1. Il prof Matteo più che soffermarsi sui giovani, ha parlato della crisi del mondo degli adulti e delle trasformazioni del modo di pensare e del mutamento lessicale prodottosi in relazione all’approccio con la fede. La pastorale giovanile chiama in causa tutta la pastorale: v’è una concentrazione dell’impegno formativo sui ragazzi meno su quello degli adulti. E’ oggi imprescindibile la formazione degli adulti: solo recuperando il senso cristiano delle vita e la bellezza della fede, gli adulti (e le famiglie) possono tornare ad essere grembo generativo. Il cammino di maturazione della persona porta ad essere adulti superando la fase giovanile. E’ necessario, secondo il prof. Matteo, il recupero dell’ “adultità”. Senza gli adulti non c’è generazione alla fede..
  2. Guardando alla nostra realtà, siamo in un tempo in cui non ci possiamo più accontentare della sola amministrazione dei Sacramenti accompagnati e di un po’ di preparazione ad essi. La nostra azione pastorale non può restare sbilanciata sul versante della sacramentalità. Né ci può tranquillizzare il “successo” delle feste popolari ed il consenso che possono avere nel sentire della gente! Va recuperata la dimensione evangelica della nostra tradizione religiosa. Più festa meno feste. Chiamati ad essere una “chiesa inquieta”, non possiamo adagiarci su noi stessi e sulle nostre consolidate pratiche.
  3. Ogni nostro percorso pastorale avviene in linea di continuità: da quello della Carità, ancorando ad essa gli stessi Sacramenti e la liturgia con opere-segno (I biennio) a quello della Famiglia (II biennio). Il percorso biennale che ci attende intende mettere al centro la Sacra Scrittura, favorendo la familiarità con essa ed avviando un percorso di discernimento vocazionale attraverso l’ascolto della Parola. Il nostro impegno educativo e pastorale è aiutare le giovani generazioni nella scoperta, l’accoglienza e la presa in carico della loro vocazione, che coincide con la loro missione nel mondo e nella Chiesa.
  4. Di questo percorso parleremo quando consegneremo la Lettera Pastorale ”Non passare oltre, senza fermarti” nel mese di ottobre (11 ottobre?).
  5. Prepariamoci a vivere e ad accogliere le sollecitazioni che verranno dal Sinodo dei vescovi, riconoscendo sin d’ora che lo stile della Chiesa è lo stile sinodale.
  6. Francesco Oliva, Vescovo di Locri-Gerace

 

©2023 Pandocheion – Casa che accoglie. Diocesi di Locri-Gerace. Tutti i diritti sono riservati.

Lascia un commento