“Impariamo tutti ad essere degni figli di questa Madre” Festa della Madonna di Polsi. Il Messaggio del Cardinale Zuppi

Carissimo Mons. Francesco e carissimi Fratelli e Sorelle tutti,

Mi dispiace tanto non essere con voi. Ho cercato in tutti i modi ma non è stato possibile. Cercherò di farlo in un futuro che desidero prossimo. Il Santuario della Madonna di Polsi è stato profanato nel recente passato. La casa della madre di Dio, madre di tutti, casa di misericordia, di consolazione, di fraternità, negli ultimi decenni è diventata luogo per interessi privati che dobbiamo chiamare con il loro nome: mafiosi. Papa Francesco a Cassano all’Ionio il 21 giugno 2014 ha avuto parole inequivocabili di condanna verso i mafiosi e la ‘ndrangheta in particolare, dichiarandone la scomunica. Chi fa della casa di Dio luogo di interessi di alcuni offende Maria, la Chiesa tutta, la comunità umana e, in realtà, anche la loro stessa dignità umana. Sostengo il vostro sforzo di purificare la vera pietà da queste contaminazioni che non hanno niente a che fare con Cristo e con la Chiesa. Da Polsi nasca, invece, una consapevolezza nuova di cui ne ha bisogno tutto il nostro paese perché le mafie hanno tanta penetrazione al Nord e tante ramificazioni internazionali.

Saluto don Tonino Saraco e tutti i suoi collaboratori che con tenacia hanno cercato di riportare il santuario ad essere davvero Casa di Dio. La Madonna ci riempie di speranza e ci dona parole nuove, per vincere il silenzio e l’indifferenza, che aiutano la logica mafiosa. Gli umili saranno innalzati e i superbi saranno abbassati dai loro troni di affari vigliacchi e disumani. I cristiani lottano contro ogni forma di ‘ndrangheta e di malavita organizzata promuovendo la cultura della casa comune, dell’osservanza della legge a tutti i livelli, della promozione sociale e culturale. Continuate in questo sforzo, perché chi lavora onestamente, chi non cerca il proprio profitto rubandolo agli altri o imponendolo con la forza, senta la vicinanza di Maria e della Chiesa e Polsi torni un luogo di vita vera. Quel grido che trenta anni fa San Giovanni Paolo rivolse ai mafiosi ad Agrigento in realtà è diretto sempre anche a ognuno di noi: “Convertitevi! Una volta verrà il giudizio di Dio!». Liberiamoci tutti da un’idea di forza, di potere, di violenza, di interesse individuale. Abbiamo speranza che la Calabria rinasca e continui a dare frutti di giustizia e di pace con le sue radici più vere, quella del rispetto di Dio e del prossimo. Ci vuole resistenza e amore, quello che ci ricordano i tanti martiri che hanno dato la vita per liberare chi era prigioniero della logica mafiosa, ad iniziare da Padre Pino Puglisi del quale ricorderemo tra poco trenta anni del suo assassinio.e a rendere la nostra casa comune casa per persone libere, giuste, vere. Uomini veri.

Il Signore vi benedica e faccia sentire la vicinanza e il sostegno di tutta la Chiesa italiana, che vi ringrazia per il vostro impegno di cui tutto il nostro paese ha bisogno.

Cardinale Matteo Maria Zuppi

Presidente Conferenza Episcopale Italiana

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