“Il servizio che ci è stato affidato è un dono e una responsabilità” Lettera di S.E. monsignor Francesco Oliva e nuove nomine vescovili

Noi non intendiamo fare da padroni sulla vostra fede; siamo invece i collaboratori della vostra gioia, perché nella fede voi siete saldi” (2Cor 1, 24).

 

Locri 20 settembre 2022

 

Carissimi fratelli e sorelle,

Cari sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose,

al termine del periodo estivo, sento dover esprimere lode e ringraziamento al Signore per il cammino pastorale della nostra Chiesa, nonostante le fatiche, i ritardi e le restrizioni del tempo di lockdown. Lasciamoci illuminare dalla Vergine Madre in questo nostro “pellegrinaggio tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio, annunciando la passione e la morte del Signore fino a che egli venga” (LG, 8).

In particolare, esprimo, a nome della nostra Chiesa diocesana, viva gratitudine ai sacerdoti, ministri del Vangelo, che non si risparmiano nel loro servizio pastorale, pur tra tante difficoltà. Grazie per la pazienza nell’ascolto, per il tempo dedicato nell’aiutare i fedeli a vivere il nostro essere comunità in cammino, animata dal medesimo Spirito, sostenuta dall’amore e dalla carità del Signore nostro Gesù. Il Signore ci chiede sempre di più per l’abbondanza dei doni ricevuti, in modo da superare le difficoltà che incontriamo quotidianamente, collaborando all’opera di amore cui ci chiama.

Carissimi sacerdoti,

il servizio che ci è stato affidato è un dono e una responsabilità. È un dono del Signore dispensatore di ogni grazia e ministero per una missione apostolica che vi rende ministri del Regno. Per esso rendiamo grazie a Lui che ha avuto fiducia in noi, rendendoci collaboratori e dispensatori della sua grazia. Portiamo avanti una missione che non è nostra, siamo “servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio” (1Cor 4, 1). Questo accresce la nostra responsabilità, dovendo rendere conto a chi si è fidato di noi e ci ha affidato il compito.

Quanto riusciamo a fare è grazie al dinamismo dello Spirito, che sostiene ed accompagna il cammino di ciascuno. Grazie allo Spirito possiamo vincere gli ostacoli dell’orgoglio e di ogni subdola forma di autoreferenzialità che portano all’affermazione del proprio Io, il puntare il dito e l’accusare gli altri, il far rilevare “la pagliuzza” ch’è nell’altro, senza guardare “la trave” di cui parla Gesù. Il Signore ci chiede tutto, anche di mettere da parte esigenze pur legittime legate a bisogni personali e familiari. C’invita a rinnovare la nostra quotidiana fedeltà: “Ecco, abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito” (Marco 10,28-31).

Grazie a quanti mi sono più vicini nei servizi diocesani. Con umiltà, intelligenza e saggezza, ma anche con spirito di sacrificio e disponibilità. I servizi diocesani – sappiamo bene – portano a volgere lo sguardo al bene di tutta la comunità diocesana: sono da vivere in collaborazione col vescovo, lasciandosi sempre guidare da discernimento, da spirito di dialogo, da umiltà, da prudenza, lealtà e rispetto verso tutti. In essi si esprime la particolare comunione che ci lega al vescovo, che sa di dover guidare la diocesi “con la cooperazione del presbiterio” (PO 7).

 

Carissimi,

In questo tempo sinodale, invocando dal Signore discernimento e saggezza, prestando attenzione alle esigenze delle nostre comunità e facendo tesoro dei consigli di molti, ho ravvisato l’urgenza di alcuni avvicendamenti pastorali, riguardano sia la pastorale parrocchiale che gli uffici diocesani. Sono avvicendamenti pastorali, dettati dalla scadenza dell’incarico o anche da un’esigenza di rinnovamento, per il bene della persona e della comunità. Una sfida da accogliere da umili servi del Signore ma anche un’opportunità di crescita e rinnovamento personale. Mi auguro che essi siano accolti con sentimenti di fede, con umiltà e disponibilità interiore, sapendo che attraverso ogni incarico il Signore ci chiede di partecipare alla sua missione e di servirlo con carità, fedeltà e perseveranza.

 

Incarichi parrocchiali

  • don Lorenzo Santoro, cancelliere vescovile: amministratore parrocchiale delle Parrocchie di S. Ilarione e di Sant’Antonio Abate in Sant’Ilario dello Jonio.
  • Diacono Michele Trichilo, collaboratore parrocchiale nelle Parrocchie di S. Ilarione e di Sant’Antonio Abate in Sant’Ilario dello Jonio.
  • don Antonio Magnoli, amministratore parrocchiale della Parrocchia san Nicola di Caulonia
  • don Crescenzio De Mizio, cappellano delle carceri e docente IDR: parroco della parrocchia Santa Famiglia di Focà (Caulonia)
  • don Zepherin Ombomi: cappellano dell’ospedale di Locri.
  • Don Giuseppe Alfano e don Gianluca Longo, collaboratori pastorali del Santuario diocesano della Madonna della montagna di Polsi.

 

Uffici pastorali

  • dott.ssa Carmen Bagalà, direttrice Caritas diocesana
  • don Pietro Romeo: Direttore della Scuola diocesana di formazione
  • don Giovanni Joamanana: direttore del servizio di pastorale familiare
  • don Giovanni Armeni: Direttore responsabile del servizio di pastorale giovanile
  • don Antonio Peduto: direttore del Centro diocesano Vocazioni e responsabile del cammino propedeutico.
  • don Nicola Commisso: referente diocesano per l’Anno Mariano e per il giubileo del 2025.

Molti di questi nuovi incarichi decorreranno dal primo novembre 2022. Nel frattempo gli interessati prenderanno contatti con chi li ha preceduti per avviare le consegne ‘pastorali’ prima ancora che amministrative. Spesso ci siamo detti che un cambiamento in parrocchia o in altro ufficio non vuol dire radicale sconvolgimento, ma semplicemente un legittimo avvicendamento che gioverà a continuare il servizio secondo le indicazioni diocesane. Occorre la giusta collaborazione tra chi subentra e chi cambia ufficio. Il Parroco uscente presenterà al subentrante la Comunità in tutte le sue componenti, con particolare attenzione al CPP, al CAEP, ai responsabili delle aggregazioni e movimenti. In tale passaggio sono previsti degli adempimenti di carattere amministrativo, da osservare secondo le indicazioni vigenti in diocesi.

Ringrazio tutti i sacerdoti, che si sono resi disponibili per nuovi servizi, nello stile di un’obbedienza pronta a fare la volontà di Dio. Essere “collaboratori della vostra gioia”: è questo l’obiettivo del ministero di un vescovo e di ogni pastore nella chiesa.

Il mio saluto, ricco di gratitudine va, a nome mio personale e di tutta la chiesa locale, a don Pietro Romeo, Vicario Generale, che per anni ha portato avanti il servizio di pastorale familiare e che ora, assumendo la responsabilità della direzione della Scuola di Formazione ed evangelizzazione, passa il testimone a don Giovanni Joamanana. Stessa gratitudine per don Rigobert Elangui che ha guidato per un bel tratto la Caritas diocesana, impegnandosi nel sensibilizzare le comunità allo spirito dell’accoglienza e della solidarietà. Continuerà con lo stesso slancio in altri compiti.

Quanto alla Caritas diocesana riconosco il buon servizio svolto dai suoi operatori, sacerdoti e laici, in questo difficile tempo di pandemia. Apprezzando il lavoro svolto da tante donne, mamme di famiglie e volontarie, ho scelto per la direzione della Caritas diocesana una donna, la dott. Carmen Bagalà, che metterà tutte le sue energie e competenze a servizio dell’azione caritativa della nostra Chiesa.  Alla dott. Bagalà ho chiesto di essere disponibile a tempo pieno in Caritas diocesana, in modo da coordinare ogni attività con entusiasmo, tempo e competenze. Chiedo ai sacerdoti, ai componenti delle Caritas parrocchiali di collaborare in questo servizio di amore che tutti siamo chiamati a rendere per rispondere ai bisogni ed alle emergenze del territorio.

Oggi i tempi scorrono molto velocemente e la nostra azione pastorale implica un cambiamento di mentalità e un rinnovamento interiore. Mai come in questo tempo occorre investire in una conversione della pastorale e in una pastorale della conversione. Una pastorale nuova che esige entusiasmi giovanili e tanta dedizione. Non volendo minimizzare la crisi vocazionale che interessa la nostra Chiesa, a tutti è chiesto un grande impegno nella pastorale vocazionale che non possiamo lasciare al caso o alla buona volontà di pochi. Per questo ho chiesto ad uno dei sacerdoti più giovani, don Antonio Peduto, di dedicare tempo ed energie nell’animazione della pastorale vocazionale e nel seguire il cammino propedeutico di quei ragazzi e giovani che mostrano segni di vocazione.

Invito a continuare il cammino sinodale, valorizzando le comunità di parrocchie, che ci consentono di crescere nella sinodalità e nella corresponsabilità nella missione. Per questo ho chiesto al referente diocesano, don Giuseppe De Pace, una verifica delle singole situazioni in vista di una loro più concreta operatività.

A tutti chiedo di impegnarsi in questo cammino, sapendo che da soli non si va lontano. La missione che abbiamo ricevuto è nel segno dell’appartenenza alla comunità dei discepoli e della comunione con Gesù. Gesù non era un predicatore isolato, ma “se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio… c’erano con lui i Dodici e alcune donne” (Luca 8, 1-3). La missione apostolica si realizza camminando insieme con Gesù e i dodici nel segno della carità reciproca.

La Vergine Madre, donna del quotidiano, c’invita ad essere più coraggiosi nel vivere il Vangelo e nello spenderci a servizio del Regno. Sapendo ascoltare le voci del nostro territorio, pronti a prendere il largo oltre la soglia delle nostre Chiese!

 

Maria, madre del Divin Amore,

sempre attratti dal tuo materno volto,

a te ci rivolgiamo con l’affetto di un figlio

senza di Te non siamo in pace

la paura ci prende e l’ansia ci opprime

donaci il coraggio della missione,

di rialzarci, dopo la caduta,

di mettere in conto delusioni, sconfitte e fallimenti.

Accetta il nostro poco e la sincera confessione di volerti amare.

aiutaci a ritrovare energie nuove e la passione per il tuo Regno.

Insegnaci a vivere nello stile del Vangelo

E a riconoscere che la vita è dono dell’amore del Padre

e solo donandola si prova la gioia di una vita piena.

Ci affidiamo a Te, Maria, tu sei una madre

profondamente immersa nella nostra storia,

presente e partecipe nei nostri problemi

rendici capaci di affrontare la vita

col coraggio della fede. Amen!

 

✠  Francesco OLIVA

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