
Grazie, Signore, per il dono del servizio in questa terra che scopro giorno dopo giorno sempre interessante e bella. Grazie per i volti che mi hai fatto incontrare, fedeli ferventi che gremiscono le nostre belle chiese. Grazie per le fatiche che mi hai regalato, per i sacerdoti che mi hai posto accanto come primi fedeli cooperatori. Grazie per gli uomini e donne che cercano Dio oltre la soglia delle nostre chiese in attesa di incontrare la luce. Grazie per le testimonianze belle che mi hanno reso quanti hanno abbracciato la loro sofferenza con dignità e fermezza nella fede, la testimonianza degli ammalati dell’ospedale qui vicino e dei medici ed infermieri che in condizioni spesso di gravissimo disagio, superando ogni stanchezza, portano avanti il loro servizio con impegno e fedeltà. Grazie per i fratelli ospiti della vicina casa circondariale di Locri e che mi hanno mostrato attenzione ed affetto, ma grazie anche per quanti sono a loro servizio.
Grazie, Signore, di avermi messo davanti i miei errori e le mie povertà. Grazie per tutte le volte che mi hai fatto scoprire che dovevo amare di più e giudicare di meno, che dovevo guardare di più gli altri e meno me stesso. Grazie, perchè sempre mi hai rialzato, quando sono caduto ed hai accresciuto la consapevolezza dei miei limiti. Grazie, per quanto non ho fatto ed hai fatto Tu al mio posto, per il tuo amore in tutte le ore, lungo ogni sentiero dove mi hai condotto. Ed io ho sentito che Tu mi eri vicino. Eri lì dove non pensavo. Ho sentito la tua voce quando intorno il deserto mi portava a temere. Quando la mia voce, la nostra voce, la voce della chiesa non arrivava alle periferie e attorno prevalevano progetti di male, di odio e di morte, quando il grido del povero non trovava ascolto ed i miei percorsi non erano i tuoi.
A te offro, Signore, i giorni e le ore, le ansie e le fatiche mie e dei confratelli, che nel silenzio affrontano le difficoltà e le povertà umane di fronte ad una missione spesso troppo impegnativa. Mi hai fatto sentire la tua voce, come hai fatto con Geremia: “Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai quello che io ti ordinerò. Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti. Ti dò autorità sopra le nazioni e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare”. Fa’, o Signore, ch’io sia – con tutti coloro che hai scelto come tuoi sacerdoti – strumento nelle tue mani “per edificare e piantare”, ma anche per alleviare la sofferenza del popolo che mi hai affidato e portare gioia e speranza. A te Signore affido Antonio, Gianluca e Lorenzo, che mettono nelle tue mani la loro vita. Rendila un’offerta a Te gradita. Dona loro di esprimersi con umiltà, con fedeltà e coerenza, per essere strumenti gioiosi nelle tue mani, senza mai risparmiarsi per il bene dei fratelli.
Maria, la madre di Gesù e nostra, diventi compagna di viaggio e nostra guida. Amen!
Francesco Oliva, Vescovo
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