EPIFANIA DEL SIGNORE 2018
L’epifania mette in piena luce il natale: Gesù è nato nella povertà a Betlemme per illuminare le genti, non certo per restare nascosto, ignorato e sconosciuto. Con l’arrivo dei Magi a Betlemme la nascita di Gesù ottiene la massima visibilità. E’ giunto il momento, della manifestazione (epifania), in cui quanto è accaduto si fa visibile, conoscibile: è accaduto un fatto davanti al quale dobbiamo prendere posizione, dire Lasciamoci guidare dai MAGI.
I Magi, come già i pastori, si mettono in viaggio. “Lumen requirunt lumine”. Seguendo una piccola luce ricercano la grande Luce, che il Cristo Signore. La stella apparsa in cielo li muove nella ricerca della grande Luce di Cristo. Il racconto evangelico descrive il loro viaggio dall’Oriente come un viaggio dell’anima, come un cammino verso l’incontro con Cristo. La loro esperienza richiama il cammino di ogni uomo verso Cristo. Il percorso dei Magi simboleggia il destino di ogni uomo: la nostra vita è un camminare, illuminati dalle luci che rischiarano la strada, per trovare la pienezza della verità e dell’amore che noi cristiani riconosciamo in Gesù, Luce del mondo. Come i Magi, abbiamo a disposizione due grandi “libri” che ci guidano nella ricerca: il libro della creazione e il libro delle Sacre Scritture. La stella che è in grado di guidare ogni uomo a Gesù è la Parola di Dio. La Parola di Dio è luce che orienta il nostro cammino, nutre la nostra fede e la rigenera, rinnova i nostri cuori e le nostre comunità. E’ molto significativo che l’evangelista Matteo non si preoccupa di indicarci altri particolari sui magi, quali il loro nome, la razza o il colore della pelle, quasi a dire che rappresentano ciascuno di noi: la loro è la storia di tutti i cercatori di Dio. Noi, cercatori di Dio, scrutando e lasciandoci interpellare dai segni con cui Egli anche oggi ci indica la strada per incontrarlo. In questo cammino non dobbiamo arrenderci mai dinanzi alle difficoltà o ai momenti di disorientamento (la stella all’improvviso scompare). Occorre mettere da parte la presunzione di bastare a sé stesso e occorre saper cercare, chiedere, senza disdegnare la fatica del confronto: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei?” (Mt 2, 2).
La luce della stella è assente nel palazzo del re Erode: quella dimora è tenebrosa, vi regnano il buio, la diffidenza, la paura, l’invidia. Erode si mostra sospettoso e preoccupato per la nascita di un Bambino che egli avverte come un rivale. In realtà Gesù non è venuto ad abbattere lui, ma il Principe di questo mondo, Satana, e con lui il mondo edificato sul dominio, sul successo, sull’avere, sulla corruzione! I Magi seppero superare quel pericoloso momento di oscurità, perché credettero alle Scritture, alla parola dei profeti che indicava in Betlemme il luogo della nascita del Messia. I Magi rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio. Davanti a Gesù non esiste più divisione di razza, di lingua e di cultura: in lui tutta l’umanità trova la sua unità. La Chiesa da parte sua ha il compito di far emergere in modo più chiaro il desiderio di Dio che ognuno porta con sé.
Lasciamoci illuminare dalla domanda dei Magi: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti per adorarlo» (Mt 2,2). Siamo sollecitati, soprattutto in un periodo come il nostro, a porci in ricerca dei segni che Dio offre. Siamo interpellati ad andare a Betlemme per trovare il Bambino e sua Madre. E, una volta giunti davanti a Lui, adoriamolo con tutto il cuore, e presentiamogli i nostri doni: la nostra libertà, la nostra intelligenza, il nostro cuore. Con il loro gesto di adorazione, i Magi testimoniano che Gesù è venuto per salvare non un solo popolo, ma tutte le genti. Pertanto, nella festa odierna il nostro sguardo si allarga all’orizzonte del mondo intero per celebrare la “manifestazione” del Signore a tutti i popoli, cioè la manifestazione dell’amore e della salvezza universale di Dio. Egli non riserva il suo amore ad alcuni privilegiati, ma lo offre a tutti. Come di tutti è il Creatore e il Padre, così di tutti vuole essere il Salvatore. Per questo, siamo chiamati a nutrire sempre grande fiducia e speranza nei confronti di ogni persona: anche coloro che ci sembrano lontani sono seguiti, o meglio inseguiti, dall’amore appassionato e fedele del Signore.
Lasciamoci sempre guidare dal desiderio di Dio. Lui colmerà le nostre attese e speranze e ci illuminerà con la luce del Suo volto. Così sia.
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