Locri, dalla Sede Vescovile, addì 4 novembre 2021
Memoria di San Carlo Borromeo, vescovo
Ai sacerdoti e diaconi, Ai religiosi e religiose
La Chiesa ha voluto istituire una Giornata nazionale di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi, per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Essa non intende essere una giornata tra le altre o un semplice appuntamento formale, quanto espressione della volontà della Chiesa italiana di ribadire e proseguire nella svolta di trasparenza e di «parresia» in nome del Vangelo confermata dalle decisioni di questi ultimi anni. La Giornata è stata voluta dai Vescovi Italiani ed organizzata attraverso il Servizio Nazionale Tutela Minori, che, mediante un’organizzazione a livello diocesano e regionale o interdiocesana, intende ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati, ovunque essi siano.
La Giornata sarà celebrata il 18 novembre prossimo e s’inserisce in quella rete di impegni e di iniziative che hanno visto, all’indomani dell’approvazione delle Linee guida per il contrasto agli abusi e il sostegno delle vittime (giugno 2019), il consolidarsi di una struttura che conta ormai in tutte le comunità su un Referente diocesano, su un’equipe di esperti (psicologi, psicoterapeuti, operatori di pastorale familiare, giuristi) e anche su uno sportello di ascolto, costituito già in molte Regioni ecclesiastiche, oltre che di un vescovo responsabile. Quest’anno, il 18 novembre, che precede la solennità di Cristo Re, coincide con la Giornata Europea per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale.
Anche nella mia qualità di Vescovo da poco delegato a questo Servizio Tutela Minori dalla Conferenza Episcopale Calabra, invito a vivere questa giornata con momenti di preghiera e di sensibilizzazione, adoperandoci in tutti i modi nelle nostre realtà ecclesiali sul fronte del contrasto agli abusi e dell’educazione al rispetto e alla promozione dei soggetti più vulnerabili.
Come Chiesa siamo chiamati a fare quanto possibile, mettendo da parte incertezze e gli imbarazzi del passato, chiedendo perdono per i peccati commessi, impegnandoci nel promuovere la coscienza e la responsabilità nei confronti dei ragazzi e degli adolescenti affidati alla nostra custodia nelle diverse attività educative svolte negli oratori, nelle parrocchie, negli istituti, ma anche in tante altre attività formative.
Chiedo di organizzare nelle Parrocchie, nei gruppi e nei movimenti ecclesiali momenti di preghiera ed incontri di sensibilizzazione, sapendo — come ci ricorda papa Francesco – che il dolore delle vittime degli abusi e delle loro famiglie è anche il nostro dolore.
Uniti nella comune responsabilità educativa e nella missione evangelica, lasciamoci guidare dalla saggezza di Giuseppe e dal cuore materno di Maria.
✠ Francesco OLIVA
Vescovo di Locri – Gerace
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