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Conferenza Episcopale Calabra Sessione del 29-30 gennaio 2024 - Comunicato stampa

Conferenza Episcopale Calabra

Sessione del 29-30 gennaio 2024

 

La Conferenza Episcopale Calabra, presieduta dall’Arcivescovo di Reggio Calabria – Bova monsignor Fortunato Morrone, si è riunita per la sessione invernale presso il Seminario Arcivescovile “Pio XI” di Reggio Calabria, il 29 e il 30 gennaio, in concomitanza all’apertura dell’Anno Giudiziario 2024 del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro (Teic) e del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Calabro d’Appello (Teica), la cui prolusione è stata tenuta da monsignor Francesco Viscome, presbitero calabrese originario dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina e Prelato Uditore del Tribunale Apostolico della Rota Romana, sul tema “Error determinans e simulazione implicita nel consenso matrimoniale: profili giurisprudenziali e riflessioni in ottica pastorale”.

 

I vescovi della Calabria hanno accolto fraternamente S.E. Mons. Giuseppe Alberti, nuovo vescovo di Oppido – Palmi, che per la prima volta ha partecipato ai lavori della Cec. Durante il primo giorno della sessione invernale è stato eletto il nuovo vicepresidente della Conferenza episcopale calabra: è Monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro – Squillace. Subentra a Monsignor Francesco Milito, vescovo emerito di Oppido – Palmi, che nei mesi scorsi ha concluso il servizio di vicepresidente della Cec per raggiunti limiti di età: tutti i vescovi hanno espresso un sincero ringraziamento a Monsignor Milito per il lavoro svolto con competenza e dedizione in seno alla Conferenza ed a servizio della diocesi pianigiana.

Durante i due giorni di lavori i presuli calabresi hanno riflettuto sulla situazione attuale ed espresso grande preoccupazione per il disegno di legge sull’autonomia differenziata, approvato in Senato nei giorni scorsi. Il provvedimento, che trasferisce alcune funzioni agli Enti locali, rischia di diventare motivo di ulteriore divario tra Sud e Nord, tra aree sviluppate e regioni più povere, minando il principio di unità e solidarietà e compromettendo il diritto alla salute, all’istruzione e l’accesso ai servizi essenziali che lo Stato dovrebbe garantire in forma eguale a tutti i cittadini. La determinazione dei Livelli essenziali di prestazione (Lep), prevista dal disegno di legge, ricorda l’esperienza fallimentare dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) che, come è facilmente riscontrabile, non hanno assicurato un’uniformità del Servizio sanitario nazionale. Queste misure, invece, vengono presentate come utili soltanto per giustificare una formale uguaglianza di trattamento, ma in verità coprono una inaccettabile disparità che ricorda la famosa espressione orwelliana: «Alcuni sono più uguali degli altri».

I vescovi hanno poi manifestato concreta vicinanza agli agricoltori che in queste ore stanno manifestando il proprio dissenso rispetto alle politiche agricole dell’Unione Europea. Dagli accordi al ribasso fino alle norme sull’abbandono dei terreni, è in gioco anche il futuro della Calabria. I presuli auspicano un deciso ed unito intervento della politica calabrese a supporto degli agricoltori della Regione.

Durante i lavori è stata posta una rinnovata attenzione ai contributi delle varie Commissioni della Conferenza episcopale calabra affinché possano meglio mettere in atto il Cammino sinodale delle Chiese di Calabria: il lavoro delle Commissioni, infatti è espressione della comunione tra le diocesi e deve favorire scelte comuni per la crescita spirituale della regione.

Sono stati ascoltati i rappresentanti della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia: la Vicepresidente per il meridione, dottoressa Lia Coniglio, e l’assistente spirituale nazionale, il vescovo Michele Pennisi. Entrambi hanno descritto il valore attuale delle Confraternite e hanno raccomandato di puntare sulla formazione, per superare tradizionalismi che non rispondono più alle esigenze del tempo presente.

I rappresentanti della Federazione Calabra della Confederazione dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, avvocato Raffaele Cananzi, dottor Roberto Pennisi, dottoressa Giovanna Tripodi, don Francesco Cuzzocrea, hanno evidenziato l’importanza che queste preziose istituzioni, a servizio della Vita e della Famiglia, e hanno auspicato che esse siano presenti e favorite in ogni diocesi.

I vescovi hanno, poi, continuato ad approfondire la riflessione operativa riguardante il cammino di qualificazione dell’Istituto teologico calabro e i processi necessari per una formazione dei presbiteri della regione sempre più adeguata alle necessità dei tempi e della nostra terra.

Al termine dei lavori, i vescovi hanno provveduto a nominare Monsignor Giuseppe Alberti quale Vescovo delegato per la Commissione per il Laicato, la Consulta per le Aggregazioni Laicali, la Commissione per il Lavoro, i Problemi Sociali, la Giustizia e la Pace.

Comunicato stampa

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“Oggi il mondo ha bisogno di quel Bambino che è speranza per tutti” NOTTE DI NATALE (Cattedrale di Locri, 24 dic 2023) - Omelia di S.E. monsignor Francesco Oliva

NOTTE DI NATALE
(Cattedrale di Locri, 24 dic 2023)

È NATALE! UN BIMBO È NATO PER NOI!

È questo il bell’annuncio degli angeli in questa notte santa.
La nascita di un bimbo avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia non è una fiaba – vuole dirci san Luca nel vangelo appena proclamato – ma un evento storico. Un evento che non può restare relegato nel passato. Il motivo è semplice: quel bambino è nato per noi, per me, per te, per tutti. Posso dire con certezza: quel bimbo mi appartiene, non posso vivere senza di Lui, mi porta gioia, pace, vita, apre la strada al futuro, ad una umanità nuova. È un gran bell’annuncio che riempie di gioia il cuore di chi inquieto cerca pace e felicità:
«Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia» (Lc 2, 13).
Il Natale invita alla gioia: “Rallegriamoci tutti nel Signore, perché è nato nel mondo il Salvatore. Oggi la vera pace è scesa a noi dal cielo” (antifona d’ingresso).
È la gioia di chi sa che è venuto il Salvatore, l’Emanuele, il Dio con noi, è la gioia di chi sa di non dover vivere da solo la propria vita.
Gioisce chi avverte il bisogno di salvezza, di vivere, di amare, di essere felice. Chi odia il male, la violenza, l’odio, la guerra.
Gioisce chi cerca il Signore! Nei momenti tristi della vita, quando avverte il fallimento ed il peccato, quando si sente solo, abbandonato, non compreso o maltrattato.
Ci sono tante ombre e oscurità nel nostro mondo: guerre, disuguaglianze, violenze, tante povertà, un consumismo esasperato che toglie risorse a chi ne ha poche. La luce del Natale invita alla speranza, alla solidarietà, ci ricorda che è possibile un mondo più fraterno e umano. Il Natale è una meravigliosa sorpresa che viene dall’alto, dal Dio creatore e Padre, che ci dice: un mondo nuovo è possibile.
Il bimbo che nasce è “Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Grande sarà il suo potere e la pace non avrà fine” (Is 9, 5).
Consigliere mirabile: è una luce che illumina la mente ed il cuore, che invita ad andare incontro agli altri, a cercare la pace, il dialogo, l’ascolto, la relazione fraterna.
Un Dio potente, che si manifesta nella piccolezza, nella povertà di una mangiatoia, nel rifiuto generale: “non c’era posto per loro nell’alloggio”. Un Dio che si fa povero per essere vicino a tutti. Solo gente semplice come i Pastori può accoglierlo. Non si vive il natale nel consumismo esasperato. Non è Natale ove non si condivide la gioia, la fraternità, la famiglia! Ove prevale l’egoismo e le ingiustizie, ove il povero è dimenticato, ove la ricchezza è mal distribuita, ove l’umanità è umiliata e l’uomo è calpestato nella sua dignità. In quel bimbo Dio è l’Emmanuel, un Dio che cammina al nostro fianco, che si mescola con la nostra quotidianità, che entra nelle nostre case, che sta accanto a chi soffre.
“Padre per sempre”. Quel bimbo mostra il volto della madre che lo ha tra le braccia, del padre che gli sta vicino. Dio è padre e quel bimbo è il figlio, che mostra a tutti che lo siamo anche noi. Abbiamo bisogno del suo amore e della sua vicinanza. Nulla e nessuno potrà separarci dal suo amore. È il Padre misericordioso che ogni mattina e ogni sera aspetta che suo figlio torni a casa, e appena lo vede gli va incontro e lo abbraccia. Il Padre che col suo abbraccio è buona notizia per coloro che sbagliano, per i peccatori, è sollievo per gli afflitti, libertà per gli oppressi, consolazione per i tristi.
“Principe della pace”. Un Dio mite e non violento, che odia le armi e cerca la pace. Non è natale per chi odia, per chi usa violenza, per chi cerca di farsi ragione con l’arroganza e la prepotenza, per chi vive nel compromesso. È in questo contesto che parliamo di Natale e di pace. Sappiamo bene come osservava il poeta Quasimodo, in una sua poesia dedicata al presepe, che “non c’è pace nel cuore dell’uomo”. Proprio perché non c’è pace nel cuore dell’uomo, quel bimbo viene per tutti. Tutti hanno bisogno di lui: palestinesi, israeliani, ucraini, russi. Tutti i popoli hanno bisogno di quel bimbo che porta la pace. Non è natale per chi toglie la gioia dal volto dei bimbi che muoiono e soffrono in guerra! Natale è andare incontro al fratello, per condividere la buona notizia che Dio è Padre, che cammina al nostro fianco, ci libera dall’anonimato, da una vita vuota, dalla guerra della competizione, che condivide con noi il cammino della pace.
Oggi il mondo ha bisogno del Natale. Ha bisogno di quel bimbo, che, come ogni bimbo che nasce, è speranza per tutti, per la nostra terra e per il mondo intero.
In quel bimbo che nasce (è nato e continua a nascere!) “è apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietà, con giustizia e con pietà” (Tt 2,11-14).
Ecco la grande sorpresa del Natale: Quel Bambino è Figlio di Dio, speranza nuova dell’umanità. È il Dio che “ha dato se stesso, per riscattarci da ogni iniquità e formare per sé un popolo puro che gli appartenga, pieno di zelo per le opere buone”.
In Lui il Dio del tempo e dell’Eternità si lascia vedere, toccare, incontrare, adorare! È il mistero d’amore che contempliamo nella grotta di Betlemme, nei nostri presepi.
Anche noi ci chiediamo come fa Origene: “A che mi servirebbe confessare Cristo che viene nella carne se non viene nella mia carne?”. Il Natale è per chi accoglie quel Bimbo come suo salvatore. Entriamo nel mistero della sua vita. Accogliamolo nella sua umiltà, povertà e mitezza: egli è nostra pace, nostra via, verità e vita.
Buon Natale a tutti! E non dimentichiamo che Gesù continua a percorrere le nostre strade, mescolandosi tra la nostra gente, si fa presente nelle periferie e nelle campagne più sperdute del nostro territorio diocesano, tra i più poveri e gli immigrati, tra quanti sono in cerca di futuro. Ci riempie di speranza, una speranza che ci libera dalla tentazione di isolarci. È la speranza che ci fa incontrare il Dio che cammina tra noi, che ci chiede di aprire gli occhi sul mondo che ci sta attorno e di accogliere il suo amore.
BUON NATALE A TUTTI ED IN PARTICOLARE A CHI SOFFRE ED HA PERSO OGNI SPERANZA!

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La Fisc: una voce a servizio del Paese XX Assemblea Ordinaria elettiva della Federazione dei Settimanali Cattolici

Sono due i consiglieri calabresi eletti nel Consiglio Nazionale della Federazione Settimanali Cattolici (FISC), appartenenti alla delegazione calabrese presieduta da don Enzo Gabrieli, direttore del settimanale “Parola di Vita” dell’Arcidiocesi di Cosenza-Bisignano.

Si tratta di don Davide Imeneo, direttore della testata di Reggio “L’Avvenire di Calabria” e consigliere nazionale uscente e di Saveria Maria Gigliotti, direttore di “Lamezia Nuova” della Diocesi di Lamezia Terme, entrambi eletti nella circoscrizione sud, che rappresenteranno la delegazione Calabria-Basilicata insieme al delegato don Enzo Gabrieli, direttore di Parola di Vita.

In Consiglio, tra l’altro, vi è anche un altro calabrese. Si tratta di Raffaele Iaria, delegato per le testate estere.

L’elezione è giunta al termine della XX Assemblea nazionale ordinaria elettiva svoltasi a Roma dedicata al tema “La Fisc: una voce a servizio del Paese. Informazione, cultura e sinodalità”. Ad apertura dei lavori è intervenuto monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana che nel corso del suo intervento ha sottolineato che “è urgente rinnovare quel patto col territorio che dà ragione alla vostra presenza. Se un settimanale diocesano perde il rapporto con il contesto di riferimento smarrisce completamente la sua essenza. La radicalità, nel senso pieno del termine, cioè l’andare fino alle radici, sta proprio nel rapporto viscerale con le Chiese locali, con i paesi, con le persone. Senza questa bussola preziosa si perde l’orientamento. Scriviamolo un nuovo patto che metta al centro la difesa delle donne contro ogni forma di violenza, il dare voce a chi non ha voce, narrare la creatività della carità e le storie che testimoniano la sua irriducibile forza, il linguaggio come forma di incontro, la ricchezza spirituale che è sempre un guadagno, e tanto altro ancora… Un nuovo patto che non faccia a meno della transizione digitale e che, per questo, favorisca il dialogo generazionale. Certamente le testate Fisc hanno una diffusione capillare in forma cartacea e il digitale può sembrare ancora oggi una sfida. Ma proprio per questo è una grande opportunità: lo scambio tra generazioni può favorire la trasmissione attraverso canali differenti. Non abbiate paura di questo!”.

Il delegato regionale, don Enzo Gabrieli, ha evidenziato che “il settimanale diocesano non è solo uno strumento di comunicazione o un giornale cartaceo ma sempre di più deve caratterizzarsi come un progetto pastorale, un ambito ecclesiale nel quale annunciare Cristo in una visione che metta in sinergia tutti gli ambiti della comunicazione”. Per don Enzo, infatti, si passa “da un giornale cartaceo ad un progetto pastorale che chiamiamo settimanale diocesano e che mette insieme in maniera sinergica, sito, radio, televisioni, cartaceo, social e tutte le forme di comunicazione per far sì che possano svolgere un’azione pastorale e fare da filo d’oro tra tutti gli ambiti della pastorale per comunicare quel senso di Chiesa in uscita che sa leggere la storia dell’uomo e sa dire una parola alla luce del cammino di fede e dell’ascolto della Parola di Dio. Lavorare in questo modo sia nelle Diocesi che in delegazione regionale è un vero e proprio cammino di tipo sinodale”.

All’assemblea sono stati presenti i direttori delle 7 testate della Calabria aderenti alla Fisc, che vengono pubblicate nelle diocesi di : Catanzaro-Squillace, Cosenza-Bisignano, Reggio Calabria-Bova, Cassano all’Jonio, Lamezia Terme, Locri-Gerace e Rossano-Cariati.

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Il sorriso di don Puglisi continua a parlarci MESSAGGIO IN OCCASIONE DEL 30° ANNIVERSARIO DEL MARTIRIO DEL BEATO PADRE PINO PUGLISI

MESSAGGIO

IN OCCASIONE DEL 30° ANNIVERSARIO

DEL MARTIRIO DEL BEATO PADRE PINO PUGLISI

 

Carissimi Fedeli, Sacerdoti, Religiosi e Religiose,

il XXX anniversario del martirio del Beato padre Pino Puglisi, sacerdote palermitano, ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, come “martire della fede” beatificato il 25 maggio 2013, non può essere relegato ad una ricorrenza tra le altre. Per la nostra chiesa in particolare riveste un significato di grande valore spirituale e pastorale.

Al suo nome è legato il Centro “don Puglisi” di Bosco di Bovalino (Città Metropolitana di Reggio Calabria), che da anni volge un’attenzione particolare ai giovani che vivono situazioni di disagio e cercano nuovi orizzonti e prospettive di vita. Nel Centro continua a vivere il messaggio di speranza che don Pino ha saputo dare ai giovani del quartiere Brancaccio di Palermo.

Condivido e consegno alla comune riflessione quanto scrive Suor Carolina Iavazzo, della Fraternità Buon Samaritano, fondatrice del Centro, che è stata diretta collaboratrice di Don Pino Puglisi:

«Dove non arriva il male dei pochi, arriva l’indifferenza dei molti o, peggio ancora, l’omertà di un’intera comunità. È per questo che di fronte alle mafie nessuno può dire: “Non è affar mio”. A noi spetta scegliere da che parte stare e non importa quanti anni abbiamo. Di fronte all’illegalità la nostra scelta per il bene deve essere decisa, fin da bambini, non ci possono essere zone grigie, perché è proprio lì che la mafia prolifera».

Continua a parlarci il sorriso di don Puglisi quando sotto casa venne a trovarsi davanti il killer che gli sparò il giorno del suo compleanno. Un martirio conseguenza della sua azione sacerdotale nel quartiere Brancaccio di Palermo, dilaniata dalla guerra delle cosche mafiose. Con la sua azione pastorale don Pino era riuscito ad attirare nei gruppi parrocchiali molti ragazzi, strappandoli alla strada e alla criminalità organizzata. Come ha detto papa Francesco, «educando i ragazzi secondo il Vangelo vissuto li sottraeva alla malavita e così questa ha cercato di sconfiggerlo uccidendolo. In realtà però è lui che ha vinto con Cristo risorto».

Ecco l’indicazione di un bel cammino pastorale per la nostra Chiesa. I Santi sono sempre la stella polare nella vita del cristiano.

Il XXX anniversario viene celebrato dal centro “P. Puglisi” di Bosco di Bovalino con un bel programma di iniziative inviato a tutte le Parrocchie. È stata altresì allestita nella parrocchia di Bosco di Bovalino una mostra sulla vita del Beato Padre Pino Puglisi, una delle diverse iniziative che invitano a conoscere la figura di questo Santo Sacerdote, che merita di essere amato ed imitato.

Accogliamo la testimonianza sacerdotale di don Pino che ha saputo incarnare l’annunzio del Vangelo nel territorio, assumendone tutti i problemi per presentarli alla comunità cristiana.

Invito tutti, sacerdoti, religiosi e religiose, a conoscere questo sacerdote che rimane un fulgido esempio di donazione e d’impegno per l’edificazione di un mondo nuovo.

Sapendo pagare di persona avendo scelto da che parte stare!

Il Signore benedica noi tutti ed il cammino della nostra Chiesa.

✠ Francesco OLIVA

Vescovo di Locri – Gerace

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“UCRAINA: ASCOLTIAMO IL GRIDO DI PACE” La Diocesi di Locri-Gerace a sostegno della popolazione ucraina

“UCRAINA: ASCOLTIAMO IL GRIDO DI PACE”

La diocesi di Locri-Gerace si mobilita per sostenere la popolazione ucraina colpita dalla guerra e attraverso la Caritas diocesana attiva una serie d’iniziative.

Accogliendo l’appello di Papa Francesco, S.E. monsignor Francesco Oliva, Vescovo di Locri–Gerace, invita tutta la Chiesa diocesana alla preghiera ed al digiuno e chiede la partecipazione alla “Veglia diocesana di preghiera per la pace in Ucraina e nel mondo” che sarà celebrata oggi, Mercoledì delle Ceneri, alle ore 21.00 nella Cattedrale di Locri.

Tale giornata ha valenza spirituale e pastorale. Essa è un richiamo alla pratica delle opere di misericordia spirituali e corporali per salvare il popolo ucraino dalla guerra. La preghiera, con il digiuno e l’elemosina, costituisce uno degli atti essenziali che traducono davanti a Dio l’umiltà, la speranza e l’amore dell’uomo. È, contemporaneamente, un’offerta ed un atto d’amore al Padre. Infatti, per essere efficaci, il digiuno e l’astinenza devono unirsi alla preghiera e alla carità.

La Caritas Diocesana, diretta da don Rigobert Elangui, in tale prospettiva, ricordando le parole di Sant’Agostino di «dare in elemosina quanto riceviamo dal digiuno», seguendo le indicazioni di S.E. il Vescovo e gli orientamenti della Caritas Italiana, in collaborazione con gli Uffici e le realtà diocesane, promuove un calendario di iniziative per fare fronte alla situazione emergenziale che l’Ucraina si è trovata ad affrontare.

In una lettera indirizzata ai parroci, alle Caritas parrocchiali e a tutti gli uffici diocesani, don Rigobert sintetizza queste prime iniziative:

  • Sua Eccellenza il Vescovo, preoccupato della drammatica situazione, chiede ad ogni famiglia, ove possibile, di devolvere a favore del popolo ucraino il frutto delle nostre rinunce cioè l’equivalente di un pasto pari a € 10,00 di un giorno Inoltre, chiede alle parrocchie e raccomanda i parroci a destinare la raccolta della Prima Domenica di Quaresima (6 Marzo) a sostegno delle popolazioni dell’Ucraina (da far pervenire direttamente alla Caritas diocesana). I fondi raccolti saranno inviati interamente a Caritas Italiana che sosterrà la Caritas Ucraina, Polacca, Moldava e Rumena impegnate in prima fila nell’organizzazione dell’accoglienza e degli aiuti emergenziali;
  • organizza con l’ufficio Migrantes Diocesano e i centri di ascolto diocesani e parrocchiali, attività di ascolto ed accoglienza delle istanze provenienti dai fratelli e dalle sorelle ucraini, che vivono nel territorio diocesano dando, per quanto possibile, risposte concrete di vicinanza e prossimità;
  • in collaborazione con la fondazione Santa Marta e la Fondazione Opere di religione, predispone le strutture diocesane per l’accoglienza dei profughi ucraini in caso di necessità e di

PER SOSTENERE GLI INTERVENTI INTESTAZIONE: Diocesi di Locri-Gerace

IBAN: IT15C0538781410000043079234

BANCA: BPER Banca Filiale di Locri

CAUSALE: Emergenza Ucraina

 Per ogni altra informazione si può contattare la Caritas diocesana di Locri – Gerace

Via Cusmano, 79 – 89044 Locri – Tel/Fax 0962/20889

e-mail caritaslocri.gerace@gmail.com pec caritaslocri.gerace@pec.it

 

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