Attorno alla Parola che salva! Indicazioni sulla Domenica della Parola

 

Al popolo di Dio che è in Locri-Gerace

Ai Sacerdoti e diaconi,

Ai religiosi e religiose

Pace e benedizione dal Signore!

 

Il nuovo anno nel segno dell’unità in Cristo attorno alla Parola che salva!

ph. agensir.it

Anzitutto un caro saluto a tutti Voi, sorelle e fratelli tutti, all’inizio di questo nuovo anno, che, sulla scia del precedente, sembra presentarci meno difficoltà e condizionamenti. È un saluto che porgo a ciascuno con lo sguardo «a Colui che può fare assai di più e immensamente al di là di quello che noi domandiamo e pensiamo per la sua potenza operante in noi a lui la gloria […]» (S. Paolo). Al Signore affidiamo le attese e speranze di questo nuovo anno, sapendo di non restare delusi. A Lui chiediamo la sapienza del cuore ed il discernimento spirituale, dovendo cogliere ogni giorno la volontà del Signore attraverso gli eventi, le situazioni e le persone che incontriamo sul nostro cammino.

Come si legge nel Messaggio del Consiglio permanente della CEI del 22 novembre scorso, la Parola di Dio ci chiama a reagire rimanendo saldi nella fede, fissando lo sguardo su Cristo per non lasciarci influenzare o, persino, deprimere dagli eventi. Il tempo che ci attende, oltre che un tempo di “tribolazione”, è anche un “tempo di preghiera” nelle sue diverse forme e un “tempo di speranza”. Pertanto, “non possiamo ritirarci e aspettare tempi migliori, ma continuiamo a testimoniare la risurrezione”, camminando nella prospettiva di “un tempo di possibile rinascita sociale“. A tutti è richiesto un rinnovato impegno a favore della società lì dove è chiamato a operare, attraverso il proprio lavoro e le proprie responsabilità, e di non trascurare piccoli ma significativi gesti di amore, perché dalla carità passa la prima e vera testimonianza del Vangelo. È sulla concreta carità verso chi è affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato che tutti infatti verremo giudicati, come ci ricorda il Vangelo (cfr. Mt 25, 31-46). I giochi di furbizia, che possono interessare persino la distribuzione del vaccino (col privilegiare i propri amici), non sono segni di onestà e di correttezza etica. Il cristiano deve starsene lontano.

Venendo al nostro cammino di fede, richiamo due importanti appuntamenti di questo mese di gennaio 2021: la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18-25 gennaio) e la Domenica della Parola nella III Domenica del Tempo Ordinario (24 gennaio 2021), istituita da papa Francesco con la lettera apostolica Aperuit Illis (2019). Due appuntamenti che quest’anno saranno inesorabilmente condizionati dalle restrizioni a tutela della salute dalla pandemia da covid-19. Ciò non toglie che con i mezzi che abbiamo a disposizione (anche attraverso i social) non sia possibile far passare quei messaggi di speranza, di pace e di unità che tali eventi intendono comunicare.

 

  1. Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani.

Seguendo i desideri del cuore di Gesù ogni fedele e comunità cristiana non può non avvertire il bisogno di prestare attenzione a questo importante momento spirituale, che di anno in anno c’invita a pregare e lavorare assieme per l’unità dei Cristiani. La divisione tra i cristiani reca una contro testimonianza al Cristo, che, prima di «consegnare se stesso per la vita del mondo», ha chiesto al Padre «che siano uno, perché il mondo creda» (Gv 17,21).

La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani non è un appuntamento che ci chiama alla preghiera per l’unità limitato al breve periodo dei sette giorni dal 18 al 25 gennaio di ogni anno, ma in tutto l’arco dell’anno 2021, per esprimere il grado di comunione già raggiunto tra le chiese e per pregare insieme per il raggiungimento della piena unità che è il volere di Cristo stesso.

Nel corso di tutto l’anno liturgico ci è chiesto di trovare il tempo per riflettere sul tema «Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto» (cfr. Gv 15, 5-9). Possiamo fare riferimento al Sussidio predisposto dal Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani e dalla Commissione Fede e Costituzione del Consiglio ecumenico delle Chiese, reperibile all’indirizzo:

http://www.christianunity.va/content/unitacristiani/it/settimana-di-preghiera-per-l-unita/settimana-di-preghiera-per-l-unita-dei-cristiani-2020.html).

Affido all’Eremo dell’Unità di madre Mirella di rendere partecipi le parrocchie, i movimenti e le associazioni di ogni momento di preghiera per l’unità che in esso verrà organizzato nel corso dell’anno.

  1. La Domenica della Parola.

Nella prospettiva dell’unità in Cristo si pone la Domenica della Parola, che ha un indiscutibile valore ecumenico, essendo celebrata la III Domenica del Tempo Ordinario in prossimità della Giornata di dialogo tra Ebrei e cattolici e della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.

L’intento del Santo Padre è rendere la Domenica della Parola un evento speciale che richiama la centralità della Parola di Dio nella vita del fedele e della Comunità cristiana. Quale occasione migliore per ridestare la sensibilità del nostro popolo sulla Parola, mettendo al centro della vita di fede, accanto all’Eucaristia, l’ascolto della Sacra Scrittura, condividendone esperienze, momenti di lettura ed approfondimenti spirituali. Ma va anche precisato che «il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti» (papa Francesco).

La Domenica della Parola è una giornata da vivere con la Bibbia “in mano” nell’assemblea liturgica in chiesa, ma anche in casa. Naturalmente nel rispetto delle restrizioni poste per la tutela della salute in un tempo di epidemia causata da COVID 19. La grande sfida che siamo chiamati ad affrontare è pastorale: come nutrire la fede dei cristiani in questo difficile tempo con tutte le limitazioni che condizionano anche la ricezione dei Sacramenti? Come vivere questa giornata in modo proficuo, offrendo ai fedeli la gioia di gustare la bellezza della Parola? Cosa fare, per sensibilizzare i fedeli ad un approccio al Vangelo, nella forma della lettura in forma individuale o in famiglia o in piccoli gruppi?

Invito a seguire le indicazioni offerte dalla Nota della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 17 dicembre 2020, consultabile all’indirizzo Web:

http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20201217_nota-domenicadellaparoladidio_it.html).

 

Ecco alcune preziose indicazioni che riguardano la Domenica della Parola:

  1. La Domenica della Parola di Dio è un’occasione propizia per approfondire il nesso tra la Sacra Scrittura e la Liturgia delle Ore, la preghiera dei Salmi e Cantici dell’Ufficio, le letture bibliche, promovendo la celebrazione comunitaria di Lodi e Vespri.
  2. La celebrazione eucaristica può essere introdotta dalla processione con l’Evangeliario oppure, in assenza di essa, dalla sua collocazione sull’altare.
  3. Si consiglia il canto del Salmo responsoriale come risposta della Chiesa orante, predisponendo il servizio del salmista in ogni comunità.
  4. In prossimità o nei giorni successivi alla Domenica della Parola di Dio si possono promuovere incontri formativi (anche on line), per evidenziare il valore della sacra Scrittura, per conoscere meglio come la Chiesa in preghiera legge le sacre Scritture, con lettura continua, semicontinua e tipologica.

Altre disposizioni di carattere generale

  1. Dal momento che l’ordinamento delle letture bibliche disposto dalla Chiesa nel Lezionario apre alla conoscenza di tutta la Parola di Dio, nelle Celebrazioni Eucaristiche vanno sempre rispettate le letture indicate, senza sostituirle o sopprimerle, e utilizzando versioni della Bibbia approvate per l’uso liturgico.
  2. Va data la giusta attenzione ai momenti di silenzio previsti durante la liturgia, in moda da favorire la meditazione e la preghiera personale.
  3. Per il ministero dell’accolito e della proclamazione della Parola, proprio dei sacerdoti, diaconi e lettori sia uomini che donne occorre una specifica preparazione interiore ed esteriore, la familiarità con il testo sacro e la necessaria pratica nel modo di proclamarlo, evitando ogni improvvisazione. Si consiglia, se lo si ritiene opportuno, di premettere alle letture delle brevi e opportune monizioni.
  4. Si presti la giusta attenzione all’ambone dal quale viene proclamata la Parola; non è un arredo funzionale, bensì il luogo consono alla dignità della Parola di Dio, in corrispondenza con l’altare. L’ambone è riservato alle letture, al canto del Salmo responsoriale e del preconio pasquale; da esso si possono proferire l’omelia e le intenzioni della preghiera universale, mentre non è opportuno che vi si acceda per commenti, avvisi, direzione del canto, saluti vari.
  5. I Lezionari che contengono i Testi Sacri da proclamare vanno custoditi e adeguatamente conservati in modo da far emergere la venerazione del popolo credente per il mistero di Dio che parla. Per questo si chiede di curare il loro pregio materiale e il loro buon uso. È da evitare il ricorso a foglietti, a fotocopie, a sussidi in sostituzione dei libri liturgici.
  6. Nell’omelia si espongono, lungo il corso dell’anno liturgico e partendo dalle letture bibliche, i misteri della fede e le norme della vita cristiana. Senza divagare in concettualizzazioni che non hanno nulla a che vedere con la Parola, peggio ancora soffermandosi su riferimenti personali che possono indisporre i fedeli presenti.

 

Alcuni suggerimenti pratici

Si osservino le norme date per evitare ogni assembramento.

Nella celebrazione della santa Messa si valorizzi ogni gesto che faccia percepire il senso ed il valore della Parola. È consigliabile:

  • Scegliere un canto d’ingresso adatto;
  • Alla processione introitale far uso dell’Evangeliario (in alternativa il Lezionario), portandolo in processione e collocandolo sull’altare. Verrà poi collocato sull’ambone e incensato per la proclamazione del Vangelo;
  • Proporre come preparazione alla liturgia della Parola un canto sull’ascolto della Parola;
  • Prevedere la processione con l’Evangeliario (Lezionario), per portarlo dall’altare all’ambone;
  • Dare la benedizione con l’Evangeliario dopo la proclamazione del Vangelo (solo ed esclusivamente per la domenica della Parola);
  • Alla Preghiera dei fedeli, aggiungere delle intenzioni di preghiera per i pastori che proclamano la Parola perché siano segno luminoso della misericordia di Dio che guarisce e perdona, per le famiglie, perché traggano forza e grazia dalla condivisione della Parola di Dio, per i lettori, perché sappiano proclamare efficacemente la parola di Dio in chiesa e nella loro vita quotidiana, per i giovani, perché siano aperti all’ascolto assiduo della Parola;
  • Alla fine della celebrazione, consegnare simbolicamente la Bibbia ad un rappresentante della Comunità parrocchiale, accompagnando il gesto con queste o simili parole: “La Parola di Dio sia luce sul vostro cammino. Impegnatevi a conoscerla, meditarla e a viverla”.

Altre iniziative

  • Organizzazione di momenti di lettura continuata del Vangelo di Marco o di altro libro sacro. La lettura avvenga in un contesto comunitario, anche pubblico (nel rispetto delle prescrizioni anti-covid), con eventuale sfondo o intermezzi musicali;
  • Esposizione del Libro della Parola in un luogo adatto della chiesa, al quale i fedeli possono accostarsi per leggerne qualche brano.

Sono certo che tutti sapremo valorizzare e promuovere ogni iniziativa che contribuisce a risvegliare, alla luce della Domenica della Parola di Dio, la consapevolezza dell’importanza della Sacra Scrittura per la nostra vita di credenti, a partire dalla sua proclamazione nella liturgia. Come ci ricorda papa Francesco nella Evangelii Gaudium, «la Parola di Dio ascoltata e celebrata, soprattutto nell’Eucaristia, alimenta e rafforza interiormente i cristiani e li rende capaci di un’autentica testimonianza evangelica nella vita quotidiana» (n. 174).

Attraverso la Parola di Dio si edifica la nostra comunità ed insieme tutti arriveremo «all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomo perfetto, nella misura che conviene alla piena maturità di Cristo» (Ef 4, 13).

Il Signore benedica il nostro cammino di fede e ci sostenga nei momenti di difficoltà, aiutandoci sempre a perseguire la via della santità attraverso l’intima relazione con Lui, nell’umiltà del cuore e nella carità reciproca.

✠ Francesco OLIVA

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